Carnevale è ormai nel pieno delle sue celebrazioni in tutta Italia che culmineranno con il prossimo martedì grasso. Sicuri di sapere tutto sulla festa?
Carnevale è iniziato a febbraio e terminerà in quasi tutta Italia – Milano esclusa e scopriremo il perché – il 5 marzo che sarà il mercoledì delle Ceneri. Tra gli appuntamenti più importanti restano ancora due date. Scopriamo insieme perché tutto è iniziato e alcune curiosità sulla festa che non tutti conoscono.

Alzi la mano chi conosce davvero tutte le curiosità che riguardano il Carnevale. Non tutti lo faranno, perché non tutti conoscono gli aspetti, definiamoli così, meno commerciali che caratterizzano la festa più gioiosa dell’anno. Tutto ha inizio 70 giorni prima della Pasqua, nel 2025 è successo il 16 febbraio, la domenica Settuagesima. E tutto finisce il 5 marzo, ad eccezione di Milano che fa i conti con il Carnevale Ambrosiano e posticipa l’epilogo all’8 marzo.
Il 5 marzo sarà il Mercoledì delle Ceneri e avrà inizio la Quaresima, 40 giorni che porteranno al giorno della Pasqua. I giorni clou dei festeggiamenti del Carnevale sono giovedì 27 febbraio, domenica 2 marzo e il martedì grasso del 4 marzo. Questi gli aspetti religiosi e istituzionali della festa delle maschere, ma ora scopriamo alcune curiosità che non tutti conoscono.
Carnevale, quando è nato e perché si usa tirare coriandoli: tutte le curiosità
Il carnevale deriva dal latino “carnem levare”, che vuol dire “eliminare la carne”. Un’origine prettamente religiosa che prevede l’astinenza e il digiuno della Quaresima. Il Carnevale consisteva in antiche festività, come le saturnali romane e le dionisiache greche, in cui si interrompeva momentaneamente l’ordine sociale per lasciare spazio a scherzi e feste. Il Carnevale più antico non è quello di Viareggio come in molti credono, ma quello di Fano, con testimonianze che risalgono al 1347. Quello toscano, tra i più famosi in Italia, è molto ‘giovane’, risale infatti al 1873.

Perché si usa tirare coriandoli durante i festeggiamenti? La tradizione risale al Rinascimento, quando i coriandoli venivano realizzati con zucchero ricoperto sui semi di coriandolo o mandorle. Nel tempo, i dolci sono stati sostituiti da palline di carta colorata. L’invenzione dei coriandoli di carta è attribuita a due italiani: Enrico Mangili e Ettore Fenderl. Perché la fine del Carnevale si chiama Martedì Grasso? In origine aveva un aspetto religioso in quanto la tradizione cristiana prevedeva che durante i giorni del Carnevale venissero consumati tutti i cibi più buoni rimasti in casa, come la carne, che sarebbe poi sparita durante la Quaresima. In attesa del digiuno, si usava mangiare quindi cibi ricchi di grassi, ecco il perché della denominazione dell’ultimo giorno di Carnevale.
Alcuni esempi di cibi particolarmente grassi (e buoni)? Le chiacchiere, chiamate Bugie in Liguria e Piemonte, frappe nel Lazio, cenci in Toscana, sfrappole in Emilia, galani in Veneto, cròstoli in Friuli, le frittelle, gli struffoli e le castagnole.